La Chiesa
Chiesa madre (Castell’Umberto)
Un lato della piazza è delimitato dalla Chiesa Madre. La sua costruzione ebbe inizio nel 1931, grazie a fondi statali e per interessamento dell’arciprete Giuseppe Salpietro. Il progetto, in stile razionalista, fu redatto dall’Arch. Giuseppe Coppo e dall’ing. Cav. Aurelio Ghersi. La struttura in cemento armato è rivestita da blocchi di arenaria, lavorata da scalpellini castanesi. La chiesa a tre navate, con tetto a capanna, presenta due grandi terrazzi sulle navate laterali. Addossato alla navata sinistra si erge maestoso il campanile, con copertura a piramide, rivestita da maioliche. Le undici campane, che ospita, sono tutte provenienti dalle chiese dell’antica Castania, come la statuetta di Santa Barbara, incastonata nella parte bassa. Nel prospetto principale si possono ammirare, un busto marmoreo della Madonna Assunta, opera dello scultore messinese Antonio Bonfiglio, che sormonta il portone principale; la vetrata istoriata di San Vincenzo Ferreri e un bassorilievo che raffigura un miracolo di San Vincenzo. All’interno, una maestosa Assunzione della vergine sovrasta il presbiterio, opera del pittore fiorentino Giuseppe Francini. Sul lato destro del transetto, un altare corinzio, proveniente dalla vecchia matrice, mentre, sul lato sinistro, l’altare dedicato al patrono San Vincenzo Ferreri. Dall’antica matrice, provengono anche, un crocifisso del 1600, le statue barocche di San Giuseppe con Bambino e dei santi Pietro e Paolo; il gruppo marmoreo dell’Annunciazione e la statua di Santa Maria di Gesù, entrambi di scuola gaginiana; la piccola statua di Santa Caterina d’Alessandria; le tele di Santa Lucia, del martirio di San Bartolomeo e delle anime Sante del Purgatorio, il fonte battesimale in marmo rosso di San Marco e l’organo a canne di Annibale Lo Bianco datato 1710. Restaurata secondo i dettami del Concilio Vaticano II e dedicata all’indivisa Trinità in onore di Maria SS. Assunta, il 4 maggio 2008.